San Vito lo Capo

San Vito lo Capo paesino originariamente ad economia agricola e marinara, è oggi conosciuto come una delle più importanti località balneari della Sicilia per la bellezza della sua costa e la limpidezza del suo mare. Nasce alla fine del settecento nel territorio del demanio di Erice, alle falde del M. Monaco, nella baia di sabbia bianchissima posta tra le due punte di Capo S. Vito e Punta Solanto, attorno all'antico santuario di S. Vito. Vi si giunge percorrendo le strade di contrada Timpone e di Piana di Sopra, da cui si affaccia, a picco sulla baia di Macari, una torre cinquecentesca, e dove spicca, isolata, la cappella di S. Crescenza, antico luogo di culto risalente al XII secolo.

Il Santuario, fortificato e dotato di alloggi per i pellegrini nel 1545, era sorto nel 1200 assieme all'antica tonnara quasi come avamposto costiero della città di Monte S. Giuliano (l'odierna Erice). Lungo la ripida parete di Piana di Sopra e sul versante orientale del M. Monaco, si trovano alcune grotte nelle quali sono state ritrovate importanti testimonianze di insediamenti umani preistorici. Particolarmente interessante sono la Grotta del Racchio, per le incisioni raffiguranti cervi e per le altre incisioni lineari, e la grotta di cala Mancina, per l'incisione di una figura antropomorfa. Sulla strada che dal paese si snoda a picco sul mare sul fianco del M. Monaco tra scorci di paesaggio di grande suggestione e bellezza, superata la punta Tannure si giunge alla torre dell'Impiso, del XVI secolo, al limite della riserva naturale dello Zingaro, che sembra posta a guardia della stessa riserva.